Lo sguardo sulla multiforme eredità culturale zavattiniana continua con il focus sul suo fondamentale contributo dato al cinema, quale sceneggiatore e teorico del neorealismo e più in generale straordinario uomo di idee e trovate cinematografiche.
Dopo le tre serate dedicate allo sceneggiato LIGABUE (Rai, 1977) di Salvatore Nocita, si prosegue con la rassegna realizzata in collaborazione con il Parma Film Festival che prevede la proiezione dei film: Quattro passi fra le nuvole (giovedì 16 novembre), Bellissima (giovedì 30 novembre) e Il Boom (giovedì 7 dicembre); tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21.15.
giovedì 7 dicembre
Centro Culturale Zavattini, ore 21.15
Proiezione del film
IL BOOM
Regia di Vittorio de Sica (1963)
in collaborazione con Parma Film Festival
TRAMA Giovanni Alberti, un piccolo imprenditore edile negli anni del boom economico, è fortemente indebitato a causa delle sue scarse capacità negli affari ma soprattutto del suo elevato tenore di vita, che si sforza di mantenere a tutti i costi anche per le pressioni della bella e frivola moglie Silvia, di cui è molto innamorato. Dopo che Giovanni, impossibilitato a restituire un prestito, ha chiesto aiuto finanziario a parenti e presunti amici ricevendo solo rifiuti, inaspettatamente la moglie di un ricco costruttore, la signora Bausetti, gli dà un appuntamento privato prospettandogli un affare interessante. Giovanni sospetta perfino che l’attempata signora intenda farne il suo amante; in realtà la Bausetti, abituata ad ottenere tutto ciò che vuole con il suo denaro e con i suoi modi freddi, vuole che Giovanni venda per una grossa cifra una cornea al marito di lei, cieco da un occhio. Potendoselo permettere, spiega la donna, non vale la pena di impiantare la cornea di un morto sconosciuto, ma è preferibile proporre un accordo del genere, per quanto illegale, a un soggetto giovane e sano.
Il Boom C’erano già stati Sciuscià, Ladri di Biciclette, Umberto D., L’oro di Napoli…ma questo film di De Sica ha una storia strana, fa un percorso largo al punto che arriva in sala negli Stati Uniti, restaurato, solo adesso, per la prima volta in questi giorni a distanza di cinquantaquattro anni dalla sua uscita in Italia. Perché allora nessun distributore americano si interessò al film? In realtà la risposta del pubblico italiano e della critica fu tiepida e il fatto di aver incentrato la storia attorno alla borghesia romana – e il modo in cui questa ne viene fuori – fu destabilizzante. Nella prima sceneggiatura scritta da Cesare Zavattini, i protagonisti dovevano essere, ancora una volta, come nei film precedenti, presi in prestito dalla classe operaia o comunque dei disperati, frustrati. Poi la decisione di cambiare tutto: l’idea calzava anche con la borghesia, anzi, De Sica e Zavattini hanno dimostrato proprio come il desiderio di denaro e potere infettino qualsiasi classe sociale.
Soggetto: Cesare Zavattini (dal racconto “L’uomo che vendette un occhio” di C. Zavattini)
Sceneggiatura: Cesare Zavattini
Fotografia: Armando Nannuzzi / Scenografia: Ezio Frigerio / Montaggio: Adriana Novelli / Musica: Piero Piccioni/ Produzione: Dino De Laurentiis / Durata: 93′
Alberto Sordi: Giovanni Alberti; Gianna Maria Canale: Silvia Alberti; Ettore Geri: Carlo Bausetti; Elena Nicolai: Annetta Bausetti
un evento inserito in:
ZA | CINEMA
16 novembre | 21 dicembre 2017
secondo tempo
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© immagine: Il Boom, regia di Vittorio de Sica, soggetto e sceneggiatura di Cesare Zavattini, 1963