libri del mese
MARZO 2017 NOVITÀ in biblioteca
Giovanni Papini
Un uomo finito (1913) | Mondadori, 2016
Un’infanzia solitaria e pensosa; un’adolescenza di sogni tormentosi, illuminata dalle letture; e una giovinezza rivoluzionaria, tra battaglie, giornali, illusioni e disillusioni. Un uomo finito è il romanzo-autobiografia intellettuale nel quale Papini racconta i primi trent’anni di vita di un giovane “nato con la malattia della grandezza”. Lo spirito inquieto e geniale dell’autore, alla perenne ricerca della verità, rivive in un racconto sincero animato da una prosa ricca e brillante, con accenti di profonda poesia. Un’opera imprescindibile per cogliere la temperatura ideale, l’entusiasmo e la delusione della generazione di intellettuali che inaugura il Novecento. Il libro che il diciassettenne Cesare Zavattini lesse in una sola notte e che più di tutti gli rimase impresso, tanto da portarlo a dichiarare che in seguito “mandrie di cellule si spostarono o cambiarono forma” e lo spinsero ad imboccare la strada della letteratura.
Tatti Sanguineti
Il cervello di Alberto Sordi. Rodolfo Sonego e il suo cinema | Adelphi, 2015
Questo è un libro sul cinema come abitualmente non se ne leggono, per la semplice ragione che non ne vengono scritti. Parte da lunghe conversazioni fra Tatti Sanguineti e uno dei personaggi forse meno noti, ma più singolari e influenti del cinema italiano nel periodo d’oro: Rodolfo Sonego, sceneggiatore di tutti i film maggiori di Alberto Sordi, dal Vedovo a Una vita difficile allo Scopone scientifico. Ricostruisce, attraverso la rievocazione di volta in volta malinconica, sorridente, abrasiva, feroce di Sonego, molte delle vicende accadute in quell’immane circo le cui attrazioni erano la Mangano, la Lollo o Laura Antonelli, i cui domatori poetvano chiamarsi Carlo Ponti o Federico Fellini, e il cui impresario occulto, ben nascosto dietro le quinte, era il suo primo censore: Giulio Andreotti. Lascia intendere come, di qualsiasi viaggio in Italia, una lunga sosta nel cervello di Alberto Sordi continui a essere una tappa estremamente formativa. In altre parole, una meravigliosa riserva di storie, di cui solo quel cacciatore solitario e ossessionato che è Tatti Sanguineti sembra conoscere tutti i segreti.
Murakami Haruki
Il mestiere dello scrittore | Einaudi, 2017
Come si impara a scrivere? Esistono dei veri e propri esercizi per l’aspirante romanziere? Cosa determina l’originalità di un libro? È giusto assegnare ai premi letterari tanta importanza? Uno scrittore dove “trova” i personaggi da mettere in scena? La scuola prepara davvero alla vita o serve solo a rendere i ragazzi conformisti? Qual è l’importanza della forma fisica per un romanziere? E soprattutto: per chi si scrive? Con Il mestiere di scrivere Murakami Haruki compie un gesto straordinario e inaspettato: fa entrare i suoi lettori nell’intimità del suo laboratorio creativo, li fa accomodare al tavolo di lavoro e dispiega davanti a loro i segreti della sua scrittura. Sono “chiacchere di bottega”, confidenze, suggerimenti, che presto però si aprono a qualcosa di più: una riflessione sull’immaginazione, sul tempo e l’identità, sul conflitto creativo tra forma e libertà.
Matteo Nucci
È giusto obbedire alla notte | Ponte alle grazie, 2017
Ai margini della Roma che tutti conosciamo, dove il Tevere crea un’ampia ansa prima di correre verso il mare, vivono uomini e donne che sembrano essersi incontrati solo grazie alle rispettive necessità. Fra baracche e chiatte, uniti dalla gestione di una trattoria improvvisata, mentre si alternano in piccoli lavori nei campi e nella guida dei turisti cittadini attratti dai loro lavori arcaici, essi hanno formato una comunità fuori dal tempo e dal mondo in cui oggi siamo abituati a vivere. Già da qualche tempo hanno accolto un uomo in fuga. Lo chiamano tutti “il dotttore” perchè sembra venuto a offrire le sue cure. Ma hanno anche intuito che quest’uomo, di quasi cinquant’anni, in realtà si è ritrovato fra loro per curare se stesso. Qual è il suo passato? Quale il dolore che lo ha strappato alla sua casa?
Aharon Appelfeld
Il partigiano Edmond | Einaudi, 2017
Ucraina, ultimo anno di guerra. Sfuggito per un soffio alla deportazione, Edmond a diciassette anni è entrato in una banda di partigiani ebrei capeggiata dal carismatico Kamil. Gli addestramenti quotidiani, la vita comunitaria, le incursioni per procurarsi viveri e armi lo hanno irrobustito nella mente e nel corpo, facendo del liceale di buona famiglia, scombussolato dai primi turbamenti amorosi, un uomo pronto a fronteggiare la morte e – quel che per certi versi sembra ancora più difficile – le proprie radici e i ricordi: la fede degli avi, il distacco dai genitori e la distanza emotiva, l’indifferenza nei loro confronti nell’ultimo periodo trascorso insieme, che ora gli appare imperdonabile. Stare con i partigiani di Kamil significa riscattarsi, riguadagnare uno scopo che renda la vita sopportabile e degna di essere vissuta. Dopo essersi temprato nella terra dell’acqua, una regione paludosa perfetta per la guerriglia contro gli occupanti tedeschi, il gruppo intraprende infine la lunga ascesa verso la vetta, il luogo ideale per mettersi in sicurezza e realizzare l’obiettivo più ardito: far deragliare i treni destinati ai lager, in attesa di poter tornare a casa.
NOVITÀ PER CRESCERE | sezione ragazzi
Linda Sarah – Benji Davies
Sulla collina | bambini da 1 anno
Uto e Leo sono grandi amici.
Passano ore e ore sulla collina, giocando insieme.
Un giorno arriva Samu. Non li conosce, vorrebbe giocare con loro.
Possono due amici diventare tre?
Lizzy Stewart
C’è una tigre in giardino | bambini dai 3 anni
Nora si annoia. “Perché non vai a giocare in giardino?” le propone la nonna. “Prima mi è sembrato di vedere una tigre.” E anche libellule grosse come uccelli, piante capaci di inghiottirla in un boccone e un orso polare che ama la pesca…
Ma Nora ormai è grande, lo sa che queste cose non esistono! O no? Un libro divertente e profondo al tempo stesso, un inno al potere della fantasia.
Julie Fogliano – Erin E. Stead
E poi…è primavera | bambini dai 4 anni
C’è un bambino dai capelli ricci e occhialuto, che induce simpatia, e i suoi animaletti – un cane, un coniglio e una tartaruga -; c’è un campo brullo e un albero spoglio.
All’inizio c’è solo il marrone, marrone dappertutto… e poi ci sono i semi… e poi la pioggia arriva… fino a quando…
Emanuele Del Medico – Gianfranco Enrietto
I maestri dell’arte: Henri Rousseau | bambini dai 6 anni
Il mio nome è Henri-Julien-Félix Rousseau. Ma tutti mi chiamano il “doganiere”, perché anche se il mio più grande sogno è sempre stato fare il pittore. Ho lavorato a lungo nell’ufficio della dogana di Parigi. Un’altra notizia curiosa? Non ho mai lasciato la Francia. Eppure i miei quadri sono pieni di animali selvaggi. Giungle tropicali e ragazze dalla pelle nera come il carbone. Ho tantissima fantasia! Purtroppo non ottengo molto successo. Ma per fortuna ho tanti amici artisti che apprezzano le mie opere e mi considerano un vero maestro! Una storia proprio strana. Vero? Adesso vi racconto com’è andata.
PROPOSTA TEMATICA DEL MESE: MITI E ICONE
Igort
My generation | Chiarelettere, 2016
“My generation” è un viaggio nel tempo, in un’epoca incredibilmente produttiva, geniale, irresistibile, grottesca. Un romanzo di iniziazione torrenziale e irriverente, un racconto di formazione insieme iperrealista e surreale, magico, che attraversa gli anni di piombo, Pasolini, la fantascienza, l’astro nascente di David Bowie e di Lou Reed, la controcultura, Moebius, i viaggi in autostop, l’infanzia asfissiante ma indimenticabile in provincia, le fughe, le scoperte e le illuminazioni, le discese e le risalite esistenziali, Londra, Sid Vicious, Iggy Pop, Bologna, il Dams, Freak Antoni, Andrea Pazienza e Pier Vittorio Tondelli, il postmoderno, la new wave, e in mezzo la fine dell’innocenza… Sogni, miti, ambizioni e catastrofi di una stagione irripetibile, raccontati per vedere come in uno specchio riflesso cosa siamo diventati.
Fausto Gilberti
Rockstars | Corraini, 2016
Da Chuck Berry ai Cure, dai Rolling Stones agli Interpol, questo libro è un’agguerrita parata di rockstars selezionate, celebrate, consumate dall’ascolto e infine disegnate da Fausto Gilberti. Non un catalogo con pretese di completezza, ma il racconto per immagini di un incontro personale con il mondo della musica rock: dall’infanzia a tutto volume alla scoperta clandestina di future celebrità, l’entusiasmo per i protagonisti del rock è un tributo alle sensazioni che quella musica porta naturalmente con sé.
William S. Burroughs – Jack Kerouac
E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche | Adelphi, 2011
13 agosto 1944: il giovane Lucien Carr, per difendersi dalle avances dell’amico David Kammerer, lo ammazza e ne getta il corpo nelle acque dello Hudson. Due altri suoi amici, William Burroughs e Jack Kerouac, vengono arrestati per non aver denunciato l’omicidio. Forse anche per elaborare a modo loro l’accaduto, i due scrittori ne tracciano in seguito un resoconto a quattro mani iperrealistico e visionario, dissepolto solo in anni recenti. Raccontando a capitoli alternati, Burroughs e Kerouac assumono il punto di vista di due personaggi-narratori. Attraverso il loro sguardo e intorno ai protagonisti del tragico fatto di cronaca vediamo così delinearsi una folta compagnia anarco-utopista e sgangherata, euforica e malinconica, che trascorre giorni e notti bevendo e fumando in pub luminescenti, leggendo Faulkner e sognando di raggiungere Parigi. Sullo sfondo, una New York caotica, atterrita e aggressiva, una metropoli di fine guerra in cui il caos visivo è tutt’uno con quello acustico, con le radio che trasmettono le note della Prima Sinfonia di Brahms o il reportage concitato di un giornalista su un circo in fiamme dove “gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche”.
Patti Smith
M Train | Bompiani, 2016
Un viaggio in diciotto stazioni a bordo del treno della mente di un’artista leggendaria: “M Train” parte dal Café ‘Ino, il minuscolo caffè del Greenwich Village dove ogni mattina Patti Smith ordina una tazza di caffè nero. Seduta al suo solito tavolo d’angolo, medita sul mondo com’è e come è stato, e ne scrive sul suo taccuino. Attraverso una prosa che scivola tra sogno e realtà, tra passato e presente, arriviamo in Messico, a Casa Azul, residenza e tomba di Frida Kahlo, a Berlino, alla conferenza di una misteriosa società di esploratori dell’Artide, a Rockaway Beach, dove Patti Smith comprò una casa abbandonata in riva al mare poco prima che l’uragano Sandy si abbattesse su New York, fino alle tombe di Genet, Plath, Rimbaud e Mishima. A scandire il cammino, le fotografie scattate da Patti Smith con l’inseparabile Polaroid.
Pino Cacucci
Viva la vida! | Feltrinelli, 2010
Si tratta di un monologo che mette in scena l’appassionata esistenza di Frida Kahlo narrata dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata all’immobilità), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego Rivera. In poche pagine c’è il Messico, c’è il risveglio dell’immaginazione, c’è la storia di una donna, c’è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. La sintesi infuocata di un’esistenza.
Reiner Stach
Questo è Kafka? | Adelphi, 2016
Nel corso del lavoro per la sua monumentale biografia di Kafka, Reiner Stach ha isolato novantanove “reperti” che corrispondono ad altrettanti momenti ed episodi della vita di un Kafka poco conosciuto: frequentatore di casinò e bordelli, collezionista di foto osé, impiegato in preda al “fou rire” di fronte al sussiegoso superiore, osservatore acuto degli appassionati di nuoto e d’aeroplani, o seduto in giostra in mezzo a ragazzine vocianti, ma anche abile falsificatore della firma altrui – si tratti di Thomas Mann o di una sedicenne vagheggiata a Weimar… Fra le sorprese che ci riserva il libro vi è la prima Lettera al padre, rivolta ancora ai “Cari genitori”, e la piantina dell’appartamento in cui Gregor Samsa si risveglia trasformato in un insetto.
per informazioni
CENTRO CULTURALE ZAVATTINI
viale Filippini 35, 42045 Luzzara RE
t. 0522 977612 | biblioteca@fondazioneunpaese.org
immagine: dal film I quattrocento colpi, di François Truffaut © 1959