ZA | CINEMA
5 ottobre | 21 dicembre 2017
Un film che vorrei fare: “Il mio paese”.
Un operatore, un elettricista, un operaio, l’aiuto regista ed io.
Viviamo là per quattro cinque mesi, si spende poco, solo la pellicola.
E la trama, lo spettacolo? Non ne ho, tutto mi sembra polvere
rispetto a questi tre o quattro mesi al mio paese, circondato da una cinquantina di bambini
ai quali posso dire in dialetto: ver la boca da pö (apri labocca di più).
Cesare Zavattini, Straparole, 1967
Lo sguardo sulla multiforme eredità culturale zavattiniana, si focalizzerà, nell’ultima parte dell’anno, sul suo fondamentale contributo dato al cinema, quale sceneggiatore e teorico del neorealismo e più in generale straordinario uomo di idee e trovate cinematografiche.
Si parte il 5, 12 e 19 ottobre (ore 21.15), quando verranno proiettate le tre puntate dello sceneggiato LIGABUE (Rai, 1977) di Salvatore Nocita. Il 22 novembre del 1977, quarant’anni fa, andava infatti in scena la prima puntata del celeberrimo sceneggiato RAI dedicato a Ligabue a firma di Salvatore Nocita e interpretato da Flavio Bucci. La sceneggiatura era cofirmata da Arnaldo Bagnasco e Cesare Zavattini. Lo sceneggiato, di grandissimo successo, avrebbe portato alla definitiva conoscenza di Ligabue da parte del grande pubblico e avrebbe determinato la definitiva consacrazione della sua opera pittorica tra i collezionisti.
Fondazione Un Paese, in occasione della mostra Ligabue-Zavattini presso il Museo Antonio Ligabue, ripropone la visione dello sceneggiato con le stesse modalità messe in campo nel ’77 dalla RAI: una puntata ogni settimana in “prima serata”. La proiezione celebra ancora una volta il grande lavoro dello Zavattini sceneggiatore e l’importanza dell’opera del Toni, e al tempo stesso è l’occasione per il ripetersi di un rituale “televisivo” collettivo oggi del tutto perduto.
Nel 1948 usciva nelle sale cinematografiche Ladri di biciclette, di Vittorio De Sica. La sceneggiatura di quello che si sarebbe dimostrato uno dei massimi capolavori del neorealismo italiano era firmata da Cesare Zavattini. Di Zavattini soprattutto era stata l’idea, e di conseguenza la proposta a De Sica, di realizzare un film a partire dal romanzo di Luigi Bartolini. Venerdì 6 ottobre Fondazione Un Paese, in collaborazione con Fondazione Museo Antonio Ligabue, sarà ospite del Comune di Guastalla, che dedicherà una serata alla celebrazione dell’opera di Cesare Zavattini proprio attraverso la proiezione dell’indimenticabile pellicola in bianco e nero del 1948. Promuovere la riscoperta dello Zavattini più classico e conosciuto (lo Zavattini legato al cinema) vuole essere l’occasione per portare l’attenzione del grande pubblico anche sullo Zavattini di cui ancora rimane molto da scoprire. Presenteranno il film Gino Ruozzi, professore di Letteratura Italiana all’Università di Bologna, e Simone Terzi responsabile di Fondazione Un Paese, Luzzara.
Si prosegue con una rassegna, realizzata in collaborazione con il Parma Film Festival che prevede la proiezione dei film: Quattro passi fra le nuvole (giovedì 16 novembre), Bellissima (giovedì 30 novembre) e Il Boom (giovedì 7 dicembre); tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21.15.
Di Bellissima e de Il Boom e più in generale dell’apporto di Zavattini al cinema, si parlerà anche sabato 18 novembre alle ore 17.30 nell’incontro ZAVATTINI SCRITTORE DI CINEMA. Un dialogo su Bellissima e Il Boom, in cui interverranno i docenti Michele Guerra (Presidente del Corso di laurea in Comunicazione e Media Contemporanei per le Industrie Creative, Dipartimento D.U.S.I.C, Università degli Studi di Parma), Nicola Dusi (Docente di Linguaggi intermediali, DCE, e direttore del progetto di ricerca “Zavattini: reti, scritture, media”, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) e Lorenza di Francesco (Docente di Storia del Cinema, DCE Università degli Studi di Modena e Reggio).
Il focus sul cinema si continuerà giovedì 23 novembre alle ore 21.15 con l’evento CINEMOVEL, storia di un cinema itinerante tra parole e immagini in movimento, con Elisabetta Antognoni e Nello Ferrieri
A completare la proposta giovedì 21 dicembre, sempre alle ore 21.15, un altro evento davvero speciale: la proiezione di MONDO ZA, il nuovo film-documentario del regista Gianfranco Pannone. Le domande poste dalla macchina narrativa zavattiniana diventano l’orizzonte reale e immaginario cui tendere, per poter fare un passo in avanti. Usando la sua stessa bussola, di cinema e di vita, Pannone si è posto questa domanda per sondare il mondo di Za: cosa abbiamo perso, oggi, che dobbiamo ritrovare? Una domanda, non retorica, cresciuta nel grembo della memoria zavattiniana che cerca una risposta viva e attuale, per provare ad afferrare il nostro orizzonte di senso, tra i personaggi e le atmosfere incontrati durante questo percorso. Non un lavoro, quindi, su Zavattini ma (a partire) da Zavattini, dal suo mondo e dal suo metodo, per inseguire non l’amarcord fine a se stesso ma per sollecitare una visione “problematica” del presente, dei suoi, dei nostri luoghi.
Il programma completo delle attività ZA | PENSARE CON GLI OCCHI a questa pagina 50 anniversario
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© immagine: Il Boom, regia di Vittorio De Sica, sceneggiatura di Cesare Zavattini, 1963