STRALETTURE | I LETTORI INCONTRANO GLI SCRITTORI

Centro Culturale Zavattini presenta la rassegna
I LETTORI INCONTRANO > GLI SCRITTORI
Speciale giovani autori | Centro Culturale Zavattini, febbraio-maggio 2018

Tra gli scrittori italiani esordienti, tre fra le più interessanti voci saranno ospiti di StraLETTURE, il gruppo di lettura del Centro Culturale Zavattini che, libero e aperto a tutti, si pone come obiettivo quello di parlare e sentir parlare di libri. Per questo terzo anno di incontri è stato proposto un programma di letture volte alla scoperta dei testi di giovani scrittori italiani: dei primi tre (“La ferocia” di Nicola Lagioia, “Lo Scuru” di Orazio Labbate e “Le otto montagne” di Paolo Cognetti) si è discusso all’interno del gruppo di lettori, mentre per i prossimi tre libri è previsto un confronto diretto con gli stessi autori dei testi. Il format è semplice: uno scrittore, pronto a discutere con i lettori degli spunti più interessanti suscitati dalla lettura del libro, un giovedì sera al mese, in un’atmosfera di piacevole condivisione. Ecco chi saranno i protagonisti degli incontri, con le loro “opere prime”:

giovedì 22 febbraio 2018 | Centro Culturale Zavattini, ore 20.45
Incontro con FRANCESCA MANFREDI
Si parlerà del suo libro Un buon posto dove stare (La nave di Teseo, 2017)
Francesca Manfredi è nata a Reggio Emilia nel 1988 e oggi vive a Torino. Ha pubblicato racconti sul Corriere della Sera e su Linus. È tra gli autori di 6Bianca, serie teatrale in sei episodi ideata da Stephen Amidon e realizzata dal Teatro Stabile di Torino nel 2015. Tiene corsi di narrazione presso la Scuola Holden, di cui è stata allieva. Un buon posto dove stare, con cui ha vinto il Premio Campiello Opera Prima ed è stata finalista al Premio Chiara 2017, è il suo primo libro: undici racconti che vedono come protagonisti persone comuni immerse in situazioni all’apparenza ordinarie ma che, all’interno, nascondono inquietudine, mistero e ambiguità. Personaggi che vivono di comunicazioni trattenute, fatte di silenzi e segreti, di sensazioni interiori inespresse. Al centro, l’ambiente domestico: un luogo denso di storie e significati da svelare.

giovedì 19 aprile 2018 | Centro Culturale Zavattini, ore 20.45
Incontro con ILARIA GASPARI  
Si parlerà del suo libro Etica dell’acquario (Voland, 2015)
Ilaria Gaspari è nata a Milano nel 1986. A diciott’anni si è trasferita a Pisa per studiare filosofia alla Scuola Normale. È rimasta a Pisa per cinque anni, fino alla laurea. È poi andata vivere a Parigi, dove si è cimentata nella scrittura di una tesi di dottorato in francese, sullo studio delle passioni in Spinoza e Pascal. Mentre studiava per la sua tesi, ha cominciato a scrivere il suo primo romanzo, Etica dell’acquario. Protagonista di questo “noir nevrotico” è Gaia: bella, egocentrica e infelice. Un giorno di novembre torna nella città in cui ha studiato, dopo un’assenza di dieci anni. A Pisa niente sembra cambiato, invece è cambiato tutto. Gaia ritrova gli amici di una volta e il suo amore dei tempi dell’università; ma a dividerli ci sono, ora, gli anni passati lontani e la morte di una compagna di studi, Virginia, avvenuta in circostanze oscure. L’inchiesta sul misterioso suicidio si snoda fra le vie della città e i collegi della Scuola Normale, fra ricordi sepolti e ossessioni che vengono alla luce.

giovedì 24 maggio 2018 | Centro Culturale Zavattini, ore 20.45
Incontro con SERGIO PETER
Si parlerà del suo libro Dettato (Tunuè, 2014)
Sergio Peter ha studiato Filosofia all’Università Cattolica di Milano, laureandosi con una tesi di Estetica su Le città invisibili. Ha pubblicato racconti in riviste cartacee e online. Vive a Milano, dove lavora come commesso in libreria, mestiere con cui alimenta il suo grande interesse per il mondo dei libri. Il suo primo romanzo, Dettato, è ispirato alla raccolta di racconti di Gianni Celati Narratori delle pianure e a Le città invisibili di Calvino. Partendo da un senso di spaesamento radicato nell’infanzia e da un bruciante desiderio di fuga, il protagonista Sergio si muove, nel tempo della memoria alla scoperta delle proprie radici. Se c’è un movente, è la ricerca di un riparo dalla morte del padre. Attraverso l’incontro con donne, bambini, matti e animali, la vicenda, localizzata in un paesino della provincia di Como, assurge a fatto simbolico di iniziazione alla vita.

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