2017 | Luzzara, IL FUTURO HA UN CUORE ANTICO

Programma delle attività culturali | anno 2017

Il futuro ha un cuore antico

Il 21 settembre 1967 alle ore 20.15, presso la Sala civica Municipale che si trovava in via Lino Soragna, venne inaugurata la Biblioteca Comunale “Cesare Zavattini” di Luzzara. Presieduta dal Sindaco Renato Bolondi e dal Presidente della neonata Commissione bibliotecaria Erminio Filippini, la serata aveva come ospite d’onore lo scrittore Mario Soldati, che nel suo diario, pubblicato in seguito con il titolo Lo specchio inclinato, annotò: “Sono andato ieri sera, giovedì 21 settembre, a Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, sulla riva del Po, per l’inaugurazione della Biblioteca Comunale intitolata a Cesare Zavattini. (…) La fedeltà di Zavattini a Luzzara è una cosa sola con la fede che Zavattini ha nella forza spirituale e, diciamo pure, religiosa, della cultura: ed è la base stessa della personalità di Zavattini, la sorgente della sua ispirazione artistica e della sua simpatia umana”.
E poi c’era ovviamente Zavattini, o César per i luzzaresi, che grazie alla donazione di numerosi volumi è da considerarsi il vero e proprio fondatore della Biblioteca Comunale. Non un semplice conferimento una tantum, ma un vero progetto culturale durato anni: lasciti pregiati e primissime edizioni, migliaia di libri che per lui erano stati importanti e che voleva che la sua gente potesse avere la possibilità di leggere, quando a Luzzara altre erano le priorità e i libri erano un lusso per pochi.
Se è vero, come è stato scritto, che ogni futuro è un ritorno, il nostro futuro ha un cuore antico.
Il prossimo 21 settembre la Biblioteca Comunale di Luzzara, oggi Centro Culturale Zavattini, compie i suoi primi 50 anni, un anniversario importante.
Questo programma di iniziative per il 2017, che qui promuoviamo, se da una parte è un ennesimo omaggio a Za quale vulcanico promotore di una cultura aperta, gratuita, “per tutti”, dall’altra si propone di raccoglierne la lezione più viva: quell’essere vivo dentro e al di sopra della vita, quel consapevole schivare la contemplazione del trionfo, preferendo il rischio e la meraviglia della prova alla comoda immutabilità del monumento. Quel provare tutto, misurarsi col tutto era la sua esigenza, la sua necessità, per Zavattini era la vita, un modo di pensare, di guardare. Pensava con gli occhi, lui che arrivava prima, capiva in fretta e anticipava certezze future. E con quel suo sguardo acuto, giovane e antico ad un tempo, ha progettato le possibilità del nostro presente.
Evviva!

Simone Terzi | Responsabile coordinamento attività culturali

© illustrazioni di Giuseppe Vitale, Cesare che porta gli occhiali, Edizioni LIBRE | Fondazione Un Paese, settembre 2017

Calendario generale | gennaio-luglio 2017