dicembre 2021 | #graphicnovel #dalfumettoalleemozioni
Ecco una proposta di lettura rivolta in particolare a ragazze e ragazzi, in cui vi consigliamo alcuni dei graphic novel della nostra ricchissima sezione.
Scoprire le storie dei protagonisti dei libri scelti, vi permetterà di toccare con mano forti emozioni che sperimentiamo nella quotidianità. Una proposta di lettura che prepara il percorso “dal fumetto alle emozioni“, una novità che vi aspetta dal mese di gennaio 2022.
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TITOLI
Lucille, di Ludovic Debeurme | anoressia – adolescenti – alla ricerca della bellezza
Renée, di Ludovic Debeurme | adolescenti soli, fragili, in cerca di padri assenti
Laura Dean continua a lasciarmi, di Mariko Temaki e Rosemary Valero-O’Connell | adolescenti – amore – delusioni d’amore
Persepolis, di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud | adolescenti – religioni – integrazione
La terra dei figli, di Gipi | rapporto con il padre
Quando tutto diventò blu, di Alessandro Baronciani | adolescenti – ragazza – viaggio attraverso se stessi – paura correlata a – ansia – attacchi di panico
Sputa tre volte, di Davide Revati | adolescenti e fragilità – paura persona diversa – fatica di crescere
Cinzia, di Leo Ortolani | identità di genere
Doomboy, di Tony Sandoval | depressione – perdite/lutti importanti – musica
Nocturno, di Tony Sandoval | morte – amore
Heimat, di Nora Krug | giovane donna – ricerca radici – provenienza Anya e il suo fantasma, di Vera Brosgol | solitudine e diversità data dalla provenienza – amicizia Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane, di Adriano Cancellieri e Giada Peterle | stereotipi – discriminazioni
Pesi massimi, di Federico Appel | storie di sport, razzismi e sfide
La seconda generazione, quello che non ho detto a mio padre, di Michel Kichka | rapporto con il padre – famiglia – olocausto
La memoria dell’acqua, di Mathieu Reynès | rapporto con genitori
Imparare a cadere, di Mikael Ross | diversita’ – difficolta di accettarsi per come si è – credere che cambiare è possibile
Acquolina, di Lucy Knisley | alla ricerca di sé stessi – approccio alla vita attraverso la cucina
Pompa i bassi, Bruno!, di Baru | razzismo – sport
La Rabbia | rabbia e modalità per affrontarla
Cinque allegri ragazzi morti, di Davide Toffolo | musica
Il muretto, di Céline Fraipont e Pierre Bailly | genitori divorziati – solitudine
La radura, di Antonia Kuhn | lutto – perdita di persone – rapporto con fratelli e genitori
Sei tu mia madre?, di Alison Bechdel | rapporto madre e figlia
Il mare verticale, di Brian Freschi | attacchi di panico – ragazza adolescente malata di dap
Il ragazzo di Guantanamo. La vera storia di Mohammed El-Gorani, di Jérôme Tubiana Alexandre Franc | razzismo – ingiustizia – carcere
Bastava chiedere, di Emma Clit | femminismo
I segreti di Fern Grove, di Kati Narhi | famiglia – origini
L’inverno d’Italia, di Davide Toffolo | campo di concentramento
Tre ombre, di Cyril Pedrosa | famiglia
Lo scontro quotidiano, di Manu Larcenet | sfide quotidiane – crisi
La parentesi, di Elodie Durand | malattia – ricerca di se stessi
Appunti per una storia di guerra, di Gipi | adolescenza – crescita – amicizia
Il rock, la morte, l’inganno, la vendetta, la solitudine. Emily the strange. Vol. 2, di Rob Reger | musica – ricerca di sé stessi
Oltre il muro, di Pierre Paquet e Tony Sandoval | mondo degli adulti
Il Mahabharata, di Jean-Claude Carrière e Jean-Marie Michaud | religione – politica – legge – morale
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APPROFONDIMENTI
Chiara, la protagonista di questo libro, ha paura di tante cose, ma soprattutto di ammettere di avere un problema. Desidera fortemente che qualcuno dia un nome alla sua malattia per non dover ammettere di avere paura di avere paura. Alessandro Baronciani sviscera il processo emotivo che porta Chiara sempre più nell’abisso della rimozione della realtà, per non sentirsi costretta ad affrontare la propria condizione, e poi mostra al lettore uno spiraglio, sperando che anche Chiara lo veda, e decida di agire. Una storia di paura e di coraggio, e di come debbano coesistere, perché la guarigione sia possibile. Una storia di Alessandro Baronciani su come si affrontano gli attacchi di panico, raccontata con poetico trasporto in un libro magistrale, che da anni non è più in commercio e che torna in una nuovissima edizione, pronto a incantare una nuova generazione di lettori. Un cartonato stampato tutto in blu, una storia nella quale è inevitabile scoprirsi emotivamente coinvolti, grazie alla capacità di generare empatia di questo autore straordinario. Essere innamorata della ragazza più popolare della scuola è, per Freddy Riley, un autentico calvario, soprattutto perché Laura Dean continua a illuderla, tradirla e lasciarla. Dalla penna di Mariko Tamaki, già sceneggiatrice di “E la chiamano estate”, e dai pennelli della talentuosissima Rosemary Valero-O’Connell, una storia di riti di passaggio, identità di genere, illusioni effimere e speranze disilluse. Un libro magistrale, in bianco, nero e rosa.
In “Persepolis” la storia privata dell’autrice si mescola alla storia di un paese, l’Iran. Nel 1984, quando aveva soltanto quindici anni, Marjane Satrapi è stata costretta a lasciare Teheran, dove viveva con i genitori, perché in quel momento la vita per un’adolescente era impossibile. È andata in Austria, dove ha vissuto lo straniamento di una diversa cultura e la sensazione di sradicamento che sempre accompagna ogni esule. Poi è stata a Parigi, ha studiato ed è cresciuta. E a un certo punto ha avvertito il bisogno di raccontarsi prendendo in mano dei fogli di carta e una matita. Il libro ripercorre le tappe che hanno portato dal fumetto al film, con interviste all’autrice, al regista e ai disegnatori, e documenta l’accoglienza che il film ha avuto in Iran e in Occidente attraverso articoli e recensioni.
Paul ha perso sua mamma da piccolo. Ora ha undici anni, è passato un po’ di tempo da quel tragico evento e a lui rimangono soltanto vaghi ricordi. Il padre e la sorella sembrano aver imparato a convivere con quella perdita, rifugiandosi nell’indolenza lui, sublimando il dolore nella rabbia lei. Il passato è però silenziosamente onnipresente e grava su tutta la famiglia, soprattutto sul rapporto tra i due fratelli, sempre più distanti. Quando il vuoto scavato da quell’assenza diventa insopportabile, Paul reagisce mettendosi sulle tracce di ricordi rimossi, attraverso vecchie lettere e fotografie, frammenti di memoria che affiorano mescolandosi ai suoi sogni. Ma è solo grazie a un’inattesa disavventura, vissuta insieme alla sorella, che la nebbia comincia finalmente a diradarsi.
Bambi Kramer, Filosa/Noce, Hurricane, Nomisake/Trapani, Ratigher, Sonno, Tso/Primosig, Zerocalcare: undici teste piene di talento usano immagini e parole per vivisezionare il reale e raccontarcelo in otto dense storie a fumetti. Tra ferocia e poesia, tra impotenza e rifiuto, tra commedia e disincanto. «Insomma, se è vero, come si diceva negli anni Settanta, che “il privato è politico”, allora si può dire che c’è un’intera generazione che nel racconto straniante della sua microquotidianità, del suo privato, mostra di fronte a quale bivio ci ponga il nichilismo del nostro tempo.» – Carlo Bonini, il Venerdì di Repubblica Una batteria di nuovi autori, con Zerocalcare apripista, irrompe nella scena letteraria, e disegna l’autoritratto di una generazione cinica, tenera, autoironica. Soprattutto, arrabbiata.
Vent’anni dopo Gioventù cannibale, un gruppo di narratori spariglia improvvisamente le carte e trova un linguaggio inedito non solo per testimoniare, ma anche per sfidare il nostro tempo. Sono nati tra il 1978 e il 1992, anni in cui l’Italia covava la crisi che ha cancellato ogni idea di futuro. Sono autori di fumetti, arrivano dalla fucina di Crack!, il festival nato al Forte Prenestino: spaziano dal manga al punk, dall’underground al pop, e narrano storie metropolitane, visionarie, taglienti, comiche, rabbiose. Non è la rabbia di chi ha perso la partita, ma quella di chi non ha nemmeno potuto giocarla. La rabbia di chi è rimasto bloccato in ascensore per un fine settimana che dura da una vita. Di chi non ha trovato un posto in questo mondo, eppure sa raccontarlo come nessun altro. Se una volta la rabbia era un sentimento collettivo, di azione politica, oggi che il mondo la umilia si trasforma in confessione, in diario quotidiano, minimalista, tragico o surreale, dove la posta in gioco è l’identità di un’intera generazione.
Il primo bacio di Lucy ha il sapore della liquirizia, la sua ribellione adolescenziale è un succulento panino di Mc Donald’s, il viaggio oltreoceano con l’amica del cuore è la ricerca del perfetto croissant, il divorzio dei genitori è angosciante come un pollaio affollato di galli troppi aggressivi, ma anche croccante e succoso come un tomatillo appena colto nell’orto di una casa in campagna. Figlia di una chef e di un gourmet, cresciuta in mezzo a una folta schiera di grandi cuochi, quest’adorabile tomboy con una zazzera indomabile riesce a stuzzicare le papille gustative intrecciando i propri ricordi (tra i fornelli e in giro per il mondo) con invitanti ricette illustrate.
Anya è figlia di immigrati. A scuola non ha molti amici e spasima in segreto per un ragazzo che la calcola appena. Un giorno incontra Emily… che è morta quasi un secolo prima. Tra la ragazza e il fantasma nasce una grande, inaspettata amicizia. Un giorno, però, Emily cambia e Anya sente il bisogno di scoprire come sia morta la sua amica. Vincitore dell’Eisner Award 2012, questo primo lavoro di Vera Brosgol ha entusiasmato autori come Neil Gaiman e Scott McCloud, che l’hanno definito un capolavoro.
Di tutti i personaggi che Leo Ortolani ha creato all’interno della saga ormai quasi trentennale di Rat-Man, uno dei più amati e memorabili è senz’altro Cinzia, la transessuale platinata. Con questo massiccio romanzo grafico inedito, Leo racconta Cinzia come non l’avete mai conosciuta, tra amore, consapevolezza di sé, esposizione dell’ipocrisia dei perbenisti, pathos, comicità e musical. Sì, avete letto bene: musical.
In questo libro ci sono pugili, tennisti, calciatori, ciclisti, corridori. Grandi vittorie e grandi sconfitte, medaglie, record e idee. Ostacoli da superare e difficoltà, ma anche imprese epiche e corse sconosciute, buoni e cattivi. Perché in questo libro non ci sono i soliti campioni. Ci sono pesi massimi, coi muscoli, col cuore e col cervello: Muhammad Ali, Duke Kahanamoku, Jesse Owens, Gino Bartali John Carlos, Tommie Smith, Peter Norman, Carlos Caszely, Socrates, Arthur Ashe, Francois Pienaar, Vlade Divac, Cathy Freeman.
Rosie si trascina ogni mattina sino a scuola e sempre più spesso non entra. Se ne torna a casa ad annoiarsi nel tentativo che il tempo passi. Il tempo a tredici anni è un concetto strano. Soprattutto dopo che i suoi genitori l’hanno lasciata sola a doverlo gestire. La madre ha seguito all’estero un altro uomo e il padre lavora fuori città per lunghi periodi. I giorni passano tutti uguali e Rosie calcola la distanza tra le proprie esigenze e il mondo che c’è fuori. Poi incontra qualcuno che la capisce, con le sue ansie e le sue incertezze. Stare in silenzio ore ad ascoltare la Mano Negra e i Bauhaus tra i poster dei Crass e di Robert Smith e percepire l’inquietudine che accompagna la trasformazione della propria identità. Rosie non sa come si fa a non sentirsi estranea e inadatta. Ma oltre la musica, oltre i dischi, c’è un modo diverso di vivere, stando ai bordi del mondo. Guardando dritto davanti a sé.
Noel vive a Berlino con la madre. Un giorno succede qualcosa, e Noel viene mandato in una comunità molto speciale. Il mondo cambia forma, per questo ragazzo che vuole suonare la chitarra e ama gli AC/DC, e ci sono infinite cose nuove da imparare. Il giovane autore tedesco Mikael Ross firma una storia intensa, ma delicata, che parla di disabilità con una lucidità e un’intelligenza rare. La comunità in cui si ambienta la storia, Neuerkerode, gli ha commissionato la storia per festeggiare i suoi centocinquant’anni. Quello che poteva diventare un noioso fumetto agiografico che parla di una struttura gestita da una associazione evangelica, nelle mani di Ross diventa un piccolo capolavoro di ironia e crescita. Con una caratterizzazione incredibile dei protagonisti, questo libro parla di disabilità in un modo illuminante e accessibile.
“La notizia del suicidio di Charly, il mio fratellino minore, mi arrivò una sera per telefono. Poco prima che partissi, passò a salutarmi un amico. Mi abbracciò e mi disse: ‘Un’altra vittima della Shoah’. Ero in un tale stato di shock che non prestai attenzione a quella riflessione, che mi tornò poi in mente durante il volo. Avevo già sentito parlare della sindrome della ‘seconda generazione’. E io? Ero al riparo, da quella malattia?”
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