libri del mese
settembre 2017
NOVITÀ in biblioteca

Halldór Laxness
Sette maghi | Iperborea, 2016
Otto magistrali racconti, fin’ora inediti in Italia, del premio Nobel Halldór Laxness, considerato da molti scrittori d’eccezione come Susan Sontag, Juan Rulfo, Antonia Byatt, Alice Munro e Jonathan Franzen, uno dei più grandi maestri del Novecento.
La rocambolesca sconfitta dell’aviazione italiana a Reykjavík e uno spassoso gerarca fascista che «inveisce nell’italiano più bello che ci sia: 400 parole al minuto, mulinando braccia e gambe». La storia di un ragazzino islandese che si convince di essere Napoleone Bonaparte. Thordur lo Zoppo e la più grande protesta dei lavoratori d’Islanda. Un esploratore letterato che si autoproclama imperatore di Atlantide e l’estenuante ricerca di una terra vista in sogno dall’imperatore cinese che si scoprirà essere l’India. È tutto il mondo di Halldór Laxness – originale, allegorico, folle e imprevedibile – che rivive in questi splendidi racconti, pubblicati nel 1942 ma scritti nel corso di diciassette anni. Credenze popolari e vicende storiche, assurdo e realtà, mito e magia si mescolano sotto lo sguardo scanzonato dell’autore, dando vita a una grande narrazione che riesce a parlarci di temi sociali e quesiti universali, senza mai perdere la sapiente leggerezza dell’ironia. Come sempre particolari e indefinibili, quello che ci restituiscono questi magistrali testi brevi, accanto ai ben più noti e monumentali romanzi, è la poesia primordiale, lo stile trasognato e l’inconfondibile umorismo che echeggia in tutta l’opera del grande Premio Nobel islandese.

Marco Vichi
Il bosco delle streghe | Guanda, 2017

Paolo Volponi
I racconti | Einaudi, 2017

Anna Maria Mori
Origami. Figure e figurine del mio Novecento | Einaudi, 2017
Una importante firma femminile del giornalismo italiano ripercorre le tappe principali della sua vita e della sua carriera, indissolubilmente legate ai grandi personaggi degli ultimi cinquant’anni della storia d’Italia.
Un albero disegnato da Marcello Mastroianni, la rabbia e l’orgoglio di Oriana Fallaci dietro le quinte, le lunghe camminate per Roma con Ennio Flaiano. Nella sua carriera Anna Maria Mori ha incrociato nomi altisonanti che hanno sconvolto culturalmente l’ultima metà del Novecento e di cui racconta con sensibilità e acume. Nessuno di loro però è riuscito a farle dimenticare le sue umili origini, la lontananza dalla città natale, gli anni di studio in collegio, la gavetta, il sogno femminista, la maternità. La penna di chi non ha mai perso la passione per il suo lavoro ci regala con Origami scorci di vita inediti da cui emerge l’intima umanità di icone come Federico Fellini, Jim Jarmusch, Mina, Eugenio Scalfari e molti altri.

Hans Fallada
Il bevitore | Castelvecchi, 2017
Erwin Sommer è uno stimato cittadino. Conduce una vita tranquilla, ha un commercio ben avviato di prodotti agricoli, è sposato con Magda da quindici anni. Gli affari vanno bene. 0 meglio, andavano bene. Alcune scelte non hanno dato i frutti sperati e anche con Magda, a dire il vero, alcune tensioni si fanno di giorno in giorno più difficili da gestire. Erwin, nella graduale, vorticosa miscela di lucido abbandono e determinazione incosciente, comincia a bere, rintanandosi nella terra di confine della dissolutezza e dell’oblio. Fino a quando, un giorno, tutto precipita. Hans Fallada ha scritto quest’opera nel 1944, mentre era detenuto nel carcere di Altstrelitz, dove stava scontando una condanna per le conseguenze della sua dipendenza dall’alcol. Gli era stata inflitta una pena di tre anni e mezzo per il presunto tentato omicidio di sua moglie.

Stephen Shore
Factory Andy Warhol | Phaidon, 2016
Erano in molti a essere attratti da Andy Warhol e dalla Factory. Per alcuni incarnavano la scena newyorkese degli anni ’60. I personaggi immortalati da Shore – gente che figurava nei film di Warhol, lavorava insieme a lui e frequentava il suo secondo studio in East 47th Street – formano un cast molto variegato. Gerard Malanga, Billy Name, Ondine, Brigid Berlin, Paul Morrissey. E i Velvet Underground – scoperti e lanciati da Warhol nell’Exploding Plastic Inevitable che si tenne al Dom in St. Marks Place – John Cale, Sterling Morrison, Lou Reed, Maureen Tucker e la cantante Nico, figure leggendarie del loro tempo. L’altro gruppo della Factory – ma non un gruppo rock – si era formato a Cambridge/Harvard: Edie Sedgwick, Donald Lyons, Danny Fields, Gordon Baldwin, Dorothy Dean, Edmund Hennessy, Ed Hood, Chuck Wein. (Per quanto improbabile, forse in futuro saranno ricordate tre Cambridge del Novecento: quelle di Wittgenstein, di Blunt e della Factory). E poi Mary (Might) Woronov, Ultra Violet, Pat Hartley, Susan Bottomly/lnternational Velvet, Henry Geldzahler, Jonas Mekas e Sam Green.

Sandro Penna
Poesie, prose e diari | Mondadori, 2017
Il volume raccoglie l’intero corpus delle poesie di Sandro Penna, le prose pubblicate in vita dall’autore e una scelta cospicua degli scritti di diario finora inediti. La curatela di Roberto Deidier – cui si affianca Elio Pecora nella preziosa e intensa Cronologia – consente la lettura avvertita e partecipe di uno dei massimi poeti del Novecento, e stabilisce un nuovo ordinamento delle poesie, sostenuto da un accurato lavoro critico e filologico. Un efficace ritratto di “Penna secondo Penna”, ricco di testimonianze inedite. Tutta l’originalità di un poeta che – ha detto Garboli – «trascrive direttamente dal vissuto, riducendo a pochi suoni inimitabili una tastiera letteraria fatta di combinazioni miracolose».
NOVITÀ PER CRESCERE | sezione ragazzi

Ian Falconer
Olivia la spia | bambini dai 3 anni
Olivia è una maialina adorabile e birichina, sa fare di tuttoma la sua specialità è sfinire tutti….compresa se stessa! Insomma Olivia è come tante bambine che facilmente potranno immedesimarsi in lei: ha un fratellino che la imita ma che ogni tanto va messo un po’ in riga, ha una mamma, un papà, un cane e un gatto, è un po’ vanitosa ma è una grande artista. In questa nuova avventura sarà capace di diventare una vera…spia!

Simone Armini – Giuseppe Vitale
Né questo né quello | bambini dai 4 anni
Le persone così simili e così diverse raccontate nella semplicità della loro vita quotidiana: chi ripara le macchine, chi fa la maglia, chi cucina, chi consola o chi corre veloce. Questo libro è giusto e sbagliato, alto e basso, brutto e bello… insomma né questo né quello.

Pierdomenico Baccalario
I Beatles. I favolosi quattro | bambini dai 7 anni
Storie di uomini e donne che hanno cambiato il mondo, ciascuno a modo suo, con le sue parole, le sue invenzioni, le sue scelte e persino il suo destino. Il 5 ottobre 1962, in Inghilterra, quattro ragazzi pubblicano un 45 giri. John, Paul, George e Ringo ancora non lo sanno, ma un’onda immensa sta per travolgere il mondo. È musica, è cultura, è moda, è rivoluzione. Sono i Beatles.

Paola Ciarcià – Marco Dallari
Arte per crescere. Idee, immagini, laboratori
L’arte visuale, le sue risorse, la sua storia, sono diventati, nel corso del tempo, una disciplina specifica e, nella scuola, una materia. Ma quello dell’arte è un linguaggio veicolare per eccellenza, perché gli artisti hanno sempre raccontato vicende e pensieri umani e hanno collaborato, con le immagini, alla costruzione di grandi narrazioni. Utilizzare l’arte come risorsa educativa significa cercare di immettere nei processi intellettuali, immaginativi e creativi dei giovanissimi, idee, paradigmi, metafore e repertori simbolici desunti e suggeriti dall’esperienza artistica. Occorre cioè che l’incontro con l’arte, come già suggeriva John Dewey, sia soprattutto esperienza. Questo volume è costruito come un lemmario che affronta il mondo dell’arte (a partire dalla contemporaneità) attraverso parole chiave che aiutano a comprendere e condividere il senso delle sue più importanti manifestazioni e può aiutare educatori, insegnanti e genitori ad utilizzare le risorse simboliche dell’arte per costruire insieme pensiero, sensibilità e conoscenza.
PROPOSTA TEMATICA DEL MESE: GLI AUTORI DI FESTIVALETTERATURA

Jorge Luis Borges
Inquisizioni | Adelphi, 2001
In “Inquisizioni” Borges privilegia autori e motivi legati alla cultura argentina – sul versante della cultura avanguardistica come su quello dell’ispirazione popolareggiante – e sullo sfondo si staglia il controverso rapporto che lega lo scrittore alla letteratura spagnola e all’eredità barocca in particolare, ma non mancano i segni di una capacità precoce, spesso folgorante, di misurarsi con le grandi questioni letterarie e culturali: basti pensare al saggio sull'”Ulisse” di Joyce, probabilmente il primo apparso in America Latina o a quello su Sir Thomas Browne, dove Borges disegna un autoritratto in fieri.

Silvio Perrella
Insperati incontri| Gaffi, 2017
Dalla A di Avalle alla Z di Zanzotto: un viaggio nell’alfabeto incarnato in persone; una collezione d’incontri che prendono la forma del dialogo reale o immaginario, del racconto, del ritratto, del viaggio. Appaiono così Vico Basile e Leopardi, insieme agli scrittori e poeti del Novecento, e ai pittori e agli attori e ai registi e ai preti e ai reporter e alle città (soprattutto l’amata Napoli). Un caleidoscopio di suoni dove la voce altrui si mescola a quella dell’autore. Un saggio-viaggio personale che fa dialogare i grandi classici del passato con quelli del presente: una collezione d’insperati incontri.

Jonas Hassen Khemiri
Tutto quello che non ricordo | Iperborea, 2017
Questa è la storia di Samuel, un ragazzo che ha perso tragicamente la vita: è stato un incidente o un suicidio? Un giovane scrittore incontra tutti quelli che lo conoscevano per ricostruire attraverso le loro parole chi era veramente Samuel: l’amico speciale Vandad, ora in carcere; la Pantera, artista underground a Berlino; il grande amore Laide, attivista per le donne migranti; l’arzilla nonnina a cui la malattia sta strappando la memoria. Un appassionante puzzle di voci si compone con la suspense, i colpi di scena e le contraddizioni di un’indagine a presa diretta in cui ciascuno racconta la sua verità. E mentre capiamo di non poterci fidare fino in fondo di nessuno veniamo risucchiati nel ritratto commovente, esilarante e irresistibilmente umano di un ragazzo che abbraccia il mondo con la spontaneità di un bambino. Uno smemorato cronico alla continua ricerca di esperienze indimenticabili che annota su miriadi di quaderni per combattere la sua paura dell’oblio. Un outsider tenero ed enigmatico, forse un poseur, forse un sognatore sfruttato dalle persone che più amava, a cui ci affezioniamo come a un amico che ci fa osservare con uno sguardo nuovo il nostro rapporto con gli altri e con la vita. “Tutto quello che non ricordo” è una storia d’amore e di amicizia, di tradimento e autoinganno, ma è anche un romanzo sulla perdita, sul tempo che abbiamo, sul nostro bisogno di ricordare ed essere ricordati, e sulle parole a cui ci aggrappiamo nella speranza o nell’illusione di cambiare tutto quello che è stato.

Julio Cortázar
Lezioni di letteratura, Berkeley, 1980 | Einaudi, 2014
Berkeley, Università della California, autunno del 1980. Al culmine della sua carriera di scrittore e dopo essersi negato per anni, Julio Cortázar accetta finalmente di tenere un corso universitario di due mesi negli Stati Uniti. Il gruppo di studenti che ogni giovedì lo ascolta con crescente trasporto ben presto capisce che le lezioni dello scrittore argentino non saranno per nulla cattedratiche, ma un autentico dialogo sulla letteratura e sul mestiere di scrittore: un grande autore condivide con dei giovani il mistero della creazione letteraria, illustrando loro quali sono gli ingredienti che compongono la buona letteratura. Molti i temi trattati: le caratteristiche del racconto fantastico; la musicalità, lo humour, l’erotismo e il gioco in letteratura; l’intricato rapporto tra immaginazione e realtà; le trappole del linguaggio; ma c’è spazio anche per la passione politica, la musica, il cinema. Inoltre, raccontando la sua evoluzione di scrittore, Cortázar analizza la propria opera, circoscrive il segreto di quei suoi racconti cosi perfetti; e poi, come sono nati i leggendari “cronopios”? qual è l’intimo significato di “Rayuela”? che sfide ha posto il “Libro di Manuel?” Queste lezioni provano una volta di più ciò che ogni suo appassionato lettore sa da sempre: che Cortázar non smette mai di interessare e sorprendere – del resto, come diceva Roberto Bolaño: “Cortázar es el mejor”.

Ingeborg Bachmann
Diario di guerra | Adelphi, 2011
“È l’estate più bella della mia vita, e anche se vivessi cent’anni, queste per me rimarranno la primavera e l’estate più belle. Di pace non se ne vede ancora granché, dicono tutti. Ma per me è pace, pace!”. Così scrive una Ingeborg Bachmann diciottenne, alla capitolazione del Terzo Reich, nel suo diario del 1945, fortunatamente salvato dall’oblio. Un diario di stupefacente intensità, che testimonia la profonda ripugnanza etico-estetica nei confronti del nazismo, l’euforia per la caduta della tirannide. E che racconta un grande amore, di cui ci rendono partecipi anche le lettere che al monologo della Bachmann fanno qui da contrappunto, scritte dal misterioso Jack Hamesh, giovane soldato britannico ma in realtà ebreo viennese, fuggito nel 1938 in Inghilterra e tornato nell’ex patria da liberatore. Lui le bacia la mano, lei corre ad arrampicarsi in cima a un melo e decide di non lavarsela mai più. Poi ci saranno gli incontri assidui, l’amicizia impetuosa, le conversazioni sugli scrittori amati da entrambi – Mann, Zweig, Hofmannsthal -, le attese, la lontananza, i lunghi silenzi. E le lettere appassionate e dolenti di Jack che dall’età di diciotto anni vaga per il mondo, e solo nella divisa di un esercito straniero ha trovato, fugacemente, un simulacro d’identità – a colei che lo ha lasciato andare via, che non ha voluto chiedergli di restarle accanto. Che cosa gli è rimasto di quel breve ritorno a casa, di quella ragazza affascinante? A noi, di certo, molto…

Paul Celan
La sabbia delle urne | Einaudi, 2016
Fra il 1947 e il 1948, dopo avere lasciato Bucarest, Celan visse qualche mese a Vienna e cercò di pubblicare la sua prima raccolta di poesie. Un tentativo iniziale abortì in bozze, ma un secondo sembrò andare a buon fine e il libro fu stampato in 500 copie numerate. Con questo libro Celan intendeva esordire sulla scena letteraria di lingua tedesca, ma quando si accorse della quantità di refusi impose all’editore di non distribuire il volume. Dunque “La sabbia delle urne” è un libro fantasma, che Celan non ristampò mai, ma fece rifluire parzialmente in pubblicazioni successive. Rimase per lui l’autentico inizio della sua opera poetica, tanto che nel 1970, per le progettate “Opere complete”, Celan l’aveva indicato come testo d’apertura. Anche questo progetto fu interrotto, e questa volta per una ragione piú drammatica: il suicidio dell’autore. La raccolta è stata recuperata solo in anni recenti nell’edizione critica pubblicata da Suhrkamp. In Italia, e nel mondo, viene tradotta ora per la prima volta. Vi sono già presenti i temi e i modi poetici delle raccolte successive, ma la lingua è piú trasparente e non ancora sintatticamente terremotata. È il libro ideale, non solo storicamente e filologicamente, per un primo approccio al grande poeta tedesco.










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immagine: John Florea, Rita Hayworth reading Lincoln in her library © 1948