01.04.2022 | Proiezione del film e presentazione del libro Miracolo a Milano / Un omaggio a un film e a una città

venerdì 1 aprile 2022
Teatro Sociale Luzzara, 21.00
Proiezione del film 
MIRACOLO A MILANO
diretto da Vittorio de Sica, 1951
con la sceneggiatura di Cesare Zavattini
in occasione del settantesimo anniversario dall’uscita del film nelle sale

Introduzione di Gianni Biondillo 
in dialogo con Valentina Fortichiari

con la presentazione del libro
MIRACOLO A MILANO.
Un omaggio a un film e a una città
EuroMilano, 2021
a cura di GIANNI BIONDILLO

un evento di
SE AVESSI DETTO PIU’ DUE…

AZIONI DI CULTURA a 120 anni dalla nascita di Za
altro in programma > sabato 2 aprile 2022 

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informazioni e prenotazioni
t. 0522 977612 | biblioteca@fondazioneunpaese.org

ingresso libero 
con Green pass e mascherina FFP2
prenotazione consigliata

QUI la locandina

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Miracolo a Milano
Un omaggio a un film e a una città

L’iconica scena degli straccioni che volano su piazza Duomo in sella a scope di saggina è forse una delle immagini più note della storia del cinema: nel settantesimo anniversario della sua prima proiezione, Miracolo a Milano torna a commuovere grazie a un volume celebrativo ricco di approfondimenti e immagini d’archivio.
Nel 1951, esattamente 70 anni fa, i geni immaginifici di Vittorio De Sica e di Cesare Zavattini mostrarono al mondo una Milano inedita, abitata da barboni che chiedevano solo un pezzo di terra dove vivere e morire. Uno sguardo dolce-amaro che, con gli occhi della fiaba, denunciava la carenza abitativa di molti cittadini della “capitale morale”, dopo le distruzioni causate dai bombardamenti della guerra. Milano non ha mai voluto dimenticare gli ultimi, quei poveri che Zavattini con affetto descriveva come “matti”. 

Miracolo a Milano. Un omaggio a un film e a una città è il terzo volume della collana di monografie Tracce edita da EuroMilano. L’itinerario editoriale e culturale aperto con la rivista About Cities è una sfida inedita: quella di provare a osservare il fenomeno urbano da tutte le prospettive, con speciale attenzione verso quelle apparentemente più distanti. Dopo il primo volume dedicato all’architetto Giancarlo De Carlo e il secondo dedicato alle città noir d’Italia, Miracolo a Milano è il tentativo di parlare della città di Milano e delle sue trasformazioni, urbanistiche e socioeconomiche, degli ultimi settant’anni. Per compiere questa operazione il curatore Gianni Biondillo, scrittore acclarato di gialli e architetto di formazione, ha coinvolto scrittori, architetti, esperti di cinema, che si sono confrontati sul tema a 360 gradi.  
“La forza del film è il suo essere e non essere fiaba, questo suo dichiararsi vero e falso al contempo” – scrive Biondillo. “Vero nello skyline della città borghese perfettamente riconoscibile, che incombe sorda sempre al fondo delle inquadrature, ma non meno vero nella effimera città degli ultimi, razionale in quanto rifugio di poveracci. È che l’Italia stava cambiando, e Milano in modo ancora più repentino. Il boom era arrivato, con tutte le sue contraddizioni. Che Milano volesse dimenticare d’essere stata povera si manifestava plasticamente con opere iconiche quali la Torre Velasca o il Grattacielo Pirelli, ma anche, con maggior operosità e sforzo collettivo, che volesse dare casa a chi non l’avesse (“una casa per tutti”).  Milano costruisce senza posa case e quartieri popolari, sperimentali o meno, all’inseguimento di una popolazione che cresceva a dismisura attratta da ogni parte d’Italia dalle sirene delle fabbriche. Oggi, come allora, il nuovo “Miracolo a Milano” – i suoi smisurati cantieri che gli hanno nuovamente cambiato il volto, fino a trasformarla in una città seduttiva e ruffiana – è stato costruito grazie alle mani, alle spalle, alla fatica e alle umiliazioni degli ultimi arrivati (è una storia che si ripete, di continuo)”.

Il Novecento è stato il secolo dei cantieri, occorre guardare senza pregiudizi alle periferie come al vero capolavoro urbanistico della metropoli. Oggi, dopo un’ennesima frattura sociale causata dalla crisi pandemica, la città vuole rimettersi in moto. Ma non deve dimenticare la lezione dei due maestri del nostro cinema: per augurare a tutti noi un (nuovo) Miracolo a Milano.

“Il libro è un omaggio al film e alla città dove è stato girato – continua Biondillo – Per non dimenticarci che siamo stati una città di baracche e di sogni, «dove buongiorno vuol dire davvero buongiorno». Ieri come oggi Milano non può dimenticare chi non ce la fa, perderebbe la sua anima più autentica, smetterebbe di essere Milano. Lo dico da figlio del sottoproletariato meridionale che ha potuto essere e diventare quel poco che è grazie a questa città. Così abbiamo chiamato a raccolta artisti, studiosi, critici cinematografici, scrittori, architetti, archivisti, musicisti, storici, milanesi e non, di nuove e vecchie generazioni, donne e uomini, usando Miracolo a Milano come memento e come augurio per un nuovo miracolo, dopo un anno così difficile. La risposta di tutti è stata entusiastica, i risultati li vedete in questo volume”.
Protagonisti indiscussi sono i “barboni”, gli ultimi della terra che escono dal secondo conflitto mondiale senza più nulla da perdere e chiedono solo un pezzo di terra su cui vivere, possibilmente sotto un raggio di sole nel rigido inverno milanese. A raccontarli ci hanno provato, oltre al curatore Gianni Biondillo, anche il critico cinematografico Paolo Mereghetti, gli scrittori Valentina Fortichiari (nipote di Cesare Zavattini), Giorgio Tacconi e Luca Crovi, le studiose Giovanna Rosa e Maria Vittoria Capitanucci, insieme a Gualtiero De Santi, i giornalisti Frederique Deschamps e Marta Dore, il critico Luca Molinari e poi ancora l’archivista Paola Bianchi, Maria Carla Cassarini, Giuseppe Corti, Paola Gasparri, Alessio Lega, Marco Palazzini, Giorgio Sassi, Edoardo Veronesi Carbone. 

Un ricchissimo apparato iconografico messo a disposizione da svariati enti e fondazioni completa la ricostruzione non solo del film stesso, ma del sostrato culturale in cui esso prese vita. Ad esso si aggiunge anche un capitolo per immagini molto particolare, con i fotomontaggi mirabolanti di Marialuisa Montanari.

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Gianni Biondillo (Milano, 1966) è architetto e scrittore. Presso Guanda ha pubblicato la serie dedicata all’ispettore Ferraro: Per cosa si uccideCon la morte nel cuorePer sempre giovaneIl giovane sbirroI materiali del killer (Premio Scerbanenco e Prix Violeta Negra), Cronaca di un suicidioNelle mani di DioL’incanto delle sirene. Per Guanda sono usciti anche Metropoli per principiantiNel nome del padreStrane storieIl mio amico AsdrubaleL’Africa non esisteCome sugli alberi le foglie (Premio Bergamo), Pit, il bambino senza qualità e Il sapore del sangue. Sempre per Guanda, Biondillo ha curato l’antologia di racconti Pene d’amore; ha scritto con Severino Colombo Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo e con Michele Monina Tangenziali. Scrive per il cinema e la televisione, pubblica su quotidiani e riviste nazionali. Vive a Milano con la moglie e due figlie.

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